
Apparve un giorno d'aprile. Apparve e da allora non mi ha più lasciato. È avida, costante, imperitura. Mi ricorda ogni giorno la precarietà che caratterizza la presenza dell'uomo sulla Terra.
Come nella trasposizione di un noto racconto, un giorno mi sveglierò e mi accorgerò di essere diventato un uomo-carie. Subito dopo diventeranno carie il letto da cui mi sono alzato, poi la mia camera intera, poi la mia città, poi il Mondo. Ed io rimarrò l'ultimo uomo-carie a camminare sul pianeta.
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