sabato 2 gennaio 2010

diventare ecotariani?

"Vegetariani, Vegani, Fruttariani, Locavori, … mancava giusto il diventare Ecotariani in questo variegato panorama di abitudini e scelte alimentari. Ho trovato la parola su un articolo del Guardian e devo dire che la cosa non mi dispiace. Mangiare Ecotariano in fondo vuol dire scegliere quello che mangiamo con un bel po’ di buon senso ambientalista. In teoria non ci togliamo niente, carne, pesce, si mangia tutto. Purché nel fare le nostre scelte ci sia dietro un bel ragionamento dell’impatto ambientale e sul clima del ciclo di produzione di quello che ci mettiamo nel piatto, e si scelga il cibo con impatto minore. Partiamo da considerazioni generali: cereali e legumi hanno impatto minore della carne, carne bianca ha impatto minore di carne rossa (in termini energetici stretti, non in termini di “etica animale”), etc. Fin qui “tutto facile”, ma ovviamente non è così automatico andare al supermercato e capire cosa ha fatto meno male all’ambiente per arrivare fino a lì. Così, buttiamo altre considerazioni generali che possono aiutare: scegliamo locale e biologico. Vero, in parte. Tutto vero sul biologico, sul locale dipende. Ricordiamoci il buon senso. Piccoli produttori europei possono consumare molta più energia rispetto a grandi produttori sudamericani per produrre e promuovere sul mercato i loro prodotti (così dice la giornalista del Guardian) per un fenomeno di economie di scala. Ovviamente se abbiamo un contadino nelle vicinanze, w il contadino che ci vende direttamente i suoi prodotti.
Passando poi ad altri esempi, riduciamo il nostro appetito per cose dolci ed elaborate. Il cioccolato fondente è sicuramente un alimento “ecotariano” rispetto a quello al latte, appunto non c’è il latte, quindi meno lavorazione, meno impatto sugli animali di allevamento, meno trasporto di materie prime, etc.Riduciamo anche al minimo l’uso di surgelati o di prodotti che sono stati congelati e poi scongelati, o prodotti che per essere trasportati e venduti richiedono molti passaggi in celle frigorifere.
Insomma, tanti buoni consigli di “buon senso” appunto. Tanto che immagino che molti si chiederanno, “a che serve questo post? io le faccio già queste cose”. Niente, giusto per dire che ora, noi che stiamo attenti a queste cose, possiamo vantarci di avere un “nome”, siamo Ecotariani appunto."

Non credevo possibile che anche questi pervertiti alimentari fossero così intelligenti da crearsi un sito (http://vegetariani.it/, da cui è tratto l'articolo sopra); cari lettori, pensate un pò, non solo lo hanno, ma stanno promuovendo una raccolta di firme per la libertà alimentare... Se avrete occasione di visitare il suddetto sito, vi consiglio di dare un'occhiata a Il ricettario della pace, "una guida per riconoscere e spezzare i fili invisibili che legano il nostro carrello della spesa a situazioni di violenza e di sfruttamento".
Il CinicòDio ci tiene a sottolineare che considera un rifiuto della società nonchè un maledettissimo hippy chiunque si professi non-onnivoro.

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