lunedì 26 ottobre 2009

Canidi e foglie di coca: un dibattito ancora aperto


Non sono il solo, dunque, ad avere questo determinato tipo di problema. Non è cosa da poco, non sono argomenti su cui si riesce a scherzare con leggerezza, davanti ad un caffè. La tossicodipendenza è un affare serio; la tossicodipendenza implica un distacco marcato dalla società, dal reale, dagli affetti. Un tossicodipendente in casa ruba, è violento, anche se quasi mai presente; una tossicodipendenza mina l'equilibrio familiare. Tutto diventa difficile, e cambiare rotta è un'impresa per pochi fortunati e coraggiosi.
Non sono l'unico, però. Il libro-inchiesta di Turid Rugass getta luce su questa piaga della modernità.

Il mio cane, si chiama Blu, bellissimo pincher di razza, è tossicodipendente dal 2005. Quattro lunghissimi anni di lenta agonia, un viaggio dantesco nell'Inferno canino.
Una domenica mattina, Blu era tornato all'alba da uno dei suoi “giretti”; frugando nel cappottino Moncler regalatogli dalla zia per Natale, trovai un “pezzo”. Ora, per chi non è pratico (come ero io all'epoca, purtroppo l'esperienza insegna), un “pezzo” è il termine con cui si indica un grammo di sostanza nel mondo dei drogati. So benissimo che frugare nelle tasche non è un atto del tutto comprensibile; avevo però già intuito qualcosa, nel suo modo di abbaiare, correre, spulciarsi. Una luce cupa brillava già da qualche tempo nei suoi occhi a spillo.


Qui a fianco una fotografia di Blu appena tornato da una festa a Riccione. I segni che la droga ha scavato sul suo volto sono ben visibili. Ed è per questo che ho iniziato a detestare della sua tossicodipendenza: per l'abbruttimento che ne consegue e soprattutto per la perdita di lucidità del pelo. Con quello che ti avevo pagato all'allevatore, cane rognoso di merda, ti sei messo a farti delle ranze e adesso fai pure il prepotente. Muori va, almeno non dovrò più pagare i tuoi debiti ai pushers della zona e non dovrò più raccogliere le tue cagate in giro per la casa. Quando mi cagavi sul marmo, Blu, solo ora il coraggio di dirtelo, raccoglievo gli escrementi e li mischiavo ai croccantini. Hai mangiato la tua stessa merda, cane tossico del cazzo!

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