martedì 27 ottobre 2009

hungry man

I neon dell'insegna ronzano un verde spento e trasandato. Risulta molto più evidente il “ventiquattro ore” rispetto alla sagoma della croce. Sono lì dentro a far la fila come un onesto cittadino. Preservativi, aerosol, purganti, latte in polvere. Sicuramente lei ha esagerato con il settore “stabilizzatori dell’umore” e, esteticamente parlando, è orrenda. Ha uno sguardo vuoto, assolutamente privo di una qualsivoglia scintilla di capacità intellettiva. Per di più, proviene dal retrobottega un debole lamento scimmiesco. Che tenga alla catena un gorilla con cui accoppiarsi nelle pause pranzo? Forse i gorilla sono due, nel caso che uno sia stanco o affaticato.
-Lo sa che tenere in cattività razze in via di estinzione è reato? Lei è perseguibile dalle leggi in vigore e..
-Cosa desidera? Prz o nettare di Millepiedi Nero?- mi interrompe bruscamente.
-Ha già inquadrato il soggetto vedo - diventa inutile allora iniziare con il vecchio trucco della morale gratuita.
È il mio sogno ricorrente: casse marchiate “Croce Rossa” zeppe di Prz paracadutate sui bambini affamati dell'Africa, come una romantica nube di moscerini accalcati intorno ad una luce artificiale. E quel Millepiedi Nero che mi avvicinò quando ero fanciullo e indifeso e mi convinse a dargli una leccatina sul dorso.
Le allungo la ricetta accartocciata. È visibilmente falsa, lei sembra non accorgersene, mi chiedo se abbia lo sguardo annebbiato a tal punto da non comprendere la scrittura. Un gran trambusto dal retrobottega, scatole di medicinali cadono dagli scaffali.
-Mi scusa giusto un secondo? Grazie.
-Si figuri.
Si chiude la porticina alle spalle e sento schioccare una frusta, più volte. Torna al banco e ha gli occhi sbarrati e un filo di bava alla bocca che asciuga con la manica bianca del camice.
-Signorina se vuole le posso consigliare un’ottima agenzia matrimoniale, ottimi prezzi, unioni fra razza umana e bestie varie. Ci lavora un mio conoscente.
-Non credo al matrimonio, sa.
E intanto mi incarta la splendida confezione da 0,25 mg. L’effetto del immediato del medicinale è la stabilizzazione almeno in forma momentanea dell’umore del soggetto; parziale stabilizzazione, in quanto entrano in gioco una moltitudine di fattori che contribuiscono alla riuscita, sempre se assunto in dosi costanti, sorvegliate, controllate e secondo schemi terapeutici ben precisi suggeriti da un medico. È una coperta corta, la capacità produttiva degli stabilimenti è insufficiente; è la domanda, probabilmente, ad essere esorbitante. Ma a me serve più che altro per non alterare i ritmi biologici da cui dipendono le mie abitudini insensate, ma pur sempre abitudini, le piccole necessità assolute, il piccolo androne chimico-logico dello scorrere delle giornate.
-Oh lei dovrebbe, il matrimonio è il coronamento di un sogno. Non ha mai pensato di avere dei figli? I bambini sono una benedizione del cielo.
-Le credo, ma la poligamia purtroppo è ancora reato, soprattutto se il matrimonio viene contratto con due gorilla in via di estinzione. Lei non ci crederà, ma io ho tutt’ora una causa in corso con il governo del Malawi per il rapimento dei miei due partners. Il Malawi li rivuole indietro.
-I gorilla sono animali di grande sensibilità. Con i tempi che corrono, io la capisco, è necessario avere almeno una vita parallela. Ma stia attenta a tutte queste nuove malattie, l’Aids, la povertà e la bruttezza. Secondo nuovi studi, sono trasmissibili anche per via aerea, ma si rende conto?
-E' terribile non poter parlare del proprio amore con nessuno. Ancora più terribile dev'essere non poter dire a nessuno la verità sulla propria vita.
-Non saprà mai quanto è esaltante fino a che non lo avrà provato.
Due negri dietro di me con tuniche sgargianti discutono sul lasso di tempo necessario a sistemare tutto. Uno dei due sostiene che servano almeno due/trecento anni e che questo glielo ha suggerito in sogno il suo oracolo. Penso allora che la democrazia sia cancerogena e le farmacie sono il suo cancro. Proliferano, inglobano altri spazi vitali, s’ingrandiscono e si finisce per non riconoscere la parte buona dalla parte malata. La loro rapida espansione dovrebbe essere fermata in tempo, o l'organismo ospitante sarà spinto al collasso.
Saluto cordialmente e vado verso l'uscita, fermandomi un secondo a curiosare fra gli scaffali. Uno dei due negri mi pare chieda alla farmacista qualcosa per la claustrofobia. È rimasto chiuso in un ascensore e si è accorto troppo tardi che stava strangolando il suo compagno di viaggio. L'ansia gioca brutti scherzi. La farmacista gli incarta una confezione di Prz, identica alla mia.
Torpore a livello delle giunture degli arti; è il primo orrido segnale, il calo di metacheodin-nucleide. Muoversi per fotogrammi infinitesimali senza accorgersi della sensazione del movimento; la realtà non riesce mai a trascendere la mia allucinazione personale. Un uomo all’angolo, avvolto in una pesante sciarpa nera, e di cui stento a riconoscere l'esistenza materiale, mi rivolge un cenno con la testa. Andiamo.

(continua...)

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