lunedì 26 ottobre 2009

L'angolo della psicologia spicciola: "Io parlo da solo"

Un lettore ha inviato questa curiosa mail.

"Ciao, sono un uomo di 36 anni, con un lavoro, una fidanzata e credo di
vivere una vita normale. Tuttavia ho un "vizio" che mi dura fin da
bambino: spesso e volentieri parlo da solo. Me la racconto, mi
invento una situazione, me la sviluppo, la ragiono e mi ci faccio un
discorso sopra, anche allo specchio. A volte parlo così, senza motivo,
per libera associazione, mentre pulisco il bagno o cucino. Una volta o
due mi è capitato di farlo in pubblico, inavvertitamente, e la gente
si è messa a guardarmi come fossi scemo. Talvolta (raramente) il
bisogno di parlare è tale che tiro fuori il telefonino e lo appoggio
all'orecchio, di modo che la gente non pensi male. Grande invenzione,
l'auricolare, mi risolve molti problemi in macchina.

Non so se c'entri, sono una persona un po' timida, non faccio amicizia
facilmente, anche se alla fine ho molti amici, sono un po' diffidente
degli altri, non riesco a far discorsi occasionali, con gente magari
incontrata al bar o all'edicola. Sono un po' aggressivo, rispondo alle
provocazioni e spesso mi accorgo che prendo per provocazioni anche
quelle che non lo sono.

Quindi, sono da ricovero? Parlare da soli è bene o male? E' cosa
normale? Voi lo fate? E di che parlate?

Grazie per i vostri pareri.

MM"

Un pool di esperti psicologi da me consultato è giunto alla conclusione che, per il tuo caso, la via da intraprendere è una sola: datti fuoco. Non pensare a quello che diranno di te gli altri, la tua fidanzata, la tua famiglia: sono tutti invidiosi. Datti fuoco.

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