mercoledì 25 novembre 2009

Alexanderplatz

Svetta una torre di vetro. Altissimi, milioni di uffici. Passano silenziosamente treni elettrici, puntuali, gratuiti. Le persone che li popolano parlano sottovoce, educatamente discorrono delle loro faccende, in idiomi babelici. Una fontana rotonda, al centro, spenta e sporca, qualche zingaro che chiede l'elemosina, suonatori, venditori di spillette della DDR effetto-antico.
Centinaia, migliaia, milioni, miliardi di persone che interagiscono. Quasi si può vedere la rete delle loro comunicazioni, intrecciata, salda. Sta dunque in questo la modernità? Nel poter liberamente interagire?

1 commento:

  1. cazzo ma ci sono io seduto in primo piano.....la giacca mi è stata gentilmente prestata dal cavallo e non si vede neanche che è ormai rotta...

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