mercoledì 25 novembre 2009

il complimento è la veste elegante dell'invidia

La cornice dove si purgano gli invidiosi, non ha nulla da invidiare ad un girone infernale, tanta è la durezza della pena. Le anime che in vita hanno goduto con la vista delle sofferenze altrui, adesso, per la legge del contrappasso, hanno le palpebre cucite, sicchè non possono vedere ed hanno persino difficoltà a piangere. Dante è mosso a somma pietà per le sofferenze di queste anime.
La cornice degli invidiosi è degna di un girone dell’inferno. Le pene che le anime subiscono sono dure e crudeli, ma in queste anime, come in tutte le altre che sono al Purgatorio, regna sovrana la speranza, poichè un giorno queste pene finiranno e le anime andranno in Paradiso. L’invidia è uno dei sette peccati capitali, è consiste nella tristezza per il bene altrui. La persona si affligge, mentre dovrebbe godere del bene del suo prossimo
Virgilio invita Dante a sforzarsi con lo sguardo, perché appoggiata alla parete della roccia vi sono un gran numero di anime. Dante acuisce la vista, e vede molte anime che con un manto simile al colore della roccia, stanno sedute per terra. Il livore di queste anime mentre vissero, si è come tramutato in un manto livido, che simboleggia il peccato.

43Ma ficca li occhi per l’aere ben fiso,
e vedrai gente innanzi a noi sedersi,
e ciascun è lungo la grotta assiso”.

46Allora più che prima li occhi apersi;
guarda’mi innanzi, e vidi ombre con manti
al color de la pietra non diversi.

Dante avanza verso queste anime tristi, ed ode una litania. Gli invidiosi recitano una preghiera d’intercessione: le litanie dei Santi, di antichissimo uso. In questa litania vi è l’inserzione dei nomi dei santi venerati dalla chiesa. In questo caso viene ricordata l’invocazione alla Vergine Maria, all’arcangelo S. Michele, all’apostolo S. Pietro.

49E poi che fummo un poco più avanti,
udia gridar: “Maria, òra per noi”:
gridar “Michele” e “Pietro”, e “Tutti i santi”.

La vista di quelle povere anime commuove Dante che si muove a compassione verso di loro, al punto che giunto un po’ più vicino e viste le loro sofferenze, dalla commozione e dalla pena gli sgorgano le lacrime.

52Non credo che per terra vada ancoi
Omo si duro, che non fosse punto
Per compassion di quel ch’ì vidi poi;

55Chè, quando fui sì presso di lor giunto,
che li atti loro a me venivan certi,
per li occhi fui di grave dolor munto.

Quelle povere anime sono ricoperte da un panno aspro e rozzo (simbolo di umiltà e penitenza) e si sorreggono uno con l’altro, e tutti vengono sorretti dalla roccia.
Essi sono come i ciechi che sono in miseria e che si mettono avanti alle chiese nei giorni di maggiore afflusso dei fedeli. Ciascuno appoggia la propria testa su quella del compagno vicino, chiedendo la carità con le parole, e la compassione per lo spettacolo di tanta sventura. Il lamento è accresciuto dall’implorazione di pietà; i ciechi non possono guadagnarsi, se non con estrema difficoltà, un pane.
Perché la pietà nelle persone si forma non solo per le parole ma anche per l’aspetto,che non meno delle parole, invoca e quasi pretende una pietà pronta e sollecita. Nella stessa maniera come ai ciechi i raggi del sole non portano nessun giovamento, così a queste anime, gli occhi, che in vita trassero un’amara e torbida gioia dalla vista dei mali altrui, ora sono ciechi. L’ invidia è di per sé una forma di visione corrotta e talvolta quasi una cecità.

58Di vil ciliccio mi parean coperti,
e l’un sofferia l’altro con la spalla,
e tutti da la ripa eran sofferti.

E’ terribile la punizione che spetta a questi dannati. Siccome essi nella vita sono stati invidiosi delle fortune altrui, ed hanno guardato con occhio malevolo le cose buone degli altri, per la legge del contrappasso essi adesso non possono vedere, ed infatti hanno un’accigliatura alle palpebre. Era questa una tecnica che si utilizzava per addomesticare e rendere pronto alla caccia uno sparviero adulto. I falconieri, procedevano all’accigliatura ossia cucivano le palpebre allo sparviero, finchè reso docile, gli restituivano la vista.

(chi ha orecchie per intendere, intenda, volendo)

Nessun commento:

Posta un commento